Il ritorno di Dagospia

Dagospia, il più autorevole sito italiano di pettegolezzi e fesserie varie, non si occupa molto di sindacato, argomento un po’ troppo noioso per i suoi standard. Ma quando lo fa, di solito lascia il segno.

Ad esempio la notizia del licenziamento da segretario della Cisl di Bonanni fu annunciata da Dagospia, poi rilanciata dall’Ansa e, buon ultimo, confermata dall’interessato. Dando quasi l’impressione che, in quella commedia in tre atti, l’ultimo non fosse ancora stato scritto quando è andato in scena il primo. E comunque nessuno crede più ormai alla storiella, che fu rivenduta subito da autorevoli giornalisti di Repubblica e poi dal Fatto quotidiano, che dietro alla defenestrazione ci fossero problemi sulla “pensione d’oro” di Bonanni, visto che, come oggi sanno tutti, la sua non era la più scandalosa in Italia (come fu certificato dalle intercettazioni di truffatori di professione che rubavano dalle vere pensioni d’oro), non aveva nulla di irregolare dal punto di vista dell’Inps perché calcolata ed erogata su contributi versati regolarmente sulle retribuzioni effettivamente ricevute, e (cosa più importante) era stata gonfiata solo grazie al rigonfiamento delle retribuzioni di tutta la segreteria confederale. Quindi lo scandalo avrebbe dovuto travolgere non solo lui, ma tutto il gruppo di comando dell’epoca, a cominciare dai due che si sono succeduti sulla poltrona di Via Po 21 dopo di lui, la cui pensione è stata, in un caso, e sarà presto nell’altro beneficiata da aumenti retributivi superiori alle indicazioni del regolamento confederale dell’epoca. Senza che questo costituisce alcuna irregolarità dal punto di vista dell’Inps, esattamente come per quella di Bonanni.

Dunque Bonanni fu eliminato da una congiura di palazzo che usò quegli argomenti come pretesto. E di quella congiura l’anticipazione passata a Dagospia e da questo rilanciata, fu un elemento chiave.

Non sappiamo se nella Cgil ci siano oggi panni sporchi nei quali Dagospia potrebbe rufolare. Però è significativo che la notizia di una modifica regolamentare confederale (argomento noiosissimo per gli standard di quel sito) sia stata anticipata addirittura nella forma di un flash, cioè assegnandole il valore della massima urgenza: “Domani – ha scritto ieri Dagospia –Maurizio Landini, all’assemblea generale della Cgil, farà votare una modifica al regolamento per trasferire senza consenso i dirigenti non allineati. La protesta, secondo alcune fonti interne, monta: “si manomette la regola sulla mobilità, lasciando il totale ricatto a ogni segretario generale di spostare chiunque non sia perfettamente allineato. se non verrà ritirato è una ammissione di estrema debolezza…”.

Niente di nuovo sotto il sole, viene da dire soprattutto vedendo la cosa da casa nostra. Più che la cosa in sé, ci sembra significativo che anche in casa Cgil ci sia chi pone problemi di cui parliamo da tempo, come il rischio di abusi nell’esercizio del potere di direzione dell’organizzazione; ma al tempo stesso ci sembra negativo che la cosa venga affidata a Dagospia, perché resta il sapore, nella migliore delle ipotesi, del pettegolezzo, anziché del confronto politico.

E allora chi vuole discuterne, anche nella Cgil, può farlo con noi. Su questo blog o partecipando alle iniziative dell’associazione Prendere parola. Che sono ambiti con i loro limiti, ma, ci permettiamo di crederlo, più adeguati di un autorevole sito di pettegolezzi.

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15 Commenti - Scrivi un commento

  1. ”Vogliamo trasferire tutta la nostra concretezza, ovvero la nostra confederalita’, nell’impegno sindacale di ogni settore, in ogni territorio, nella rete dei servizi e dei nostri enti e associazioni. Confederalità che dà alla nostra Organizzazione quella forza, quella credibilità, quell’autorevolezza necessarie a incidere nel tempo inedito in cui siamo immersi. Un tempo in cui la società e il mondo del lavoro in particolare non può accontentarsi di un “diritto di tribuna”. Deve invece contribuire a governare il cambiamento. Stare dentro i luoghi di decisione, e starci da protagonista”. Con queste parole il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, ha concluso i lavori dell’Assemblea Nazionale Organizzativa ‘Guidare il Cambiamento’.
    Secondo me l’unica cosa azzeccata che ha detto è la volontà di stare nei luoghi di decisione. Ma mica in favore dei lavoratori… Mah

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  2. Vorrei che qualcuno mi spiegasse perché Sbarra punta tanto su una generica partecipazione per legge che di fatto rimanderà alla contrattazione tra le parti sociali senza risultato alcuno se non qualche sporadico accordo tra le principali aziende soprattutto parastatali e i sindacati. E tutti gli altri lavoratori che rappresentano la stragrande maggioranza?
    Non sarebbe più utile un accordo interconfederale con tutte le controparti, industria, artigianato, commercio, ecc., che sancisca di fatto la partecipazione dei lavoratori a una percentuale di utili da redistribuire attraverso la contrattazione aziendale? Perché la Cisl non si batte su questo che è l’unico modo per aumentare il salario ai lavoratori, tutti senza distinzione, oltre al salario minimo per i più sfruttati? Vorrei che qualche dirigente Cisl me lo spiegasse perché non riesco proprio a capire.

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  3. Fermo restando per chi ricerca le verità nascoste che Raffaele Bonanni è stato eliminato da una congiura di palazzo non per aver violato il Regolamento Economico Cisl insieme agli amici e amiche di segreteria confederale come, tra l’altro, da lui stesso confessato nella intervista televisiva di Report; ma da un ricatto di ben altra natura indicatore del livello di decadenza generale; la questione che Dagospia evidenzia oggi, al di là del metodo e della fonte, è il tema centrale della crisi della ” DEMOCRAZIA SINDACALE”
    L’annosa questione: sindacato per i lavoratori o sindacato dei lavoratori.
    Associazione/organizzazione animata dalla partecipazione dove le decisioni ultime e
    definitive sono assunte dai lavoratori e non associazione/organizzazione sempre più accentrata dove inevitabilmente tendono a costituirsi oligarchie che agiscono nel nome dei propri associati e dominata da lotte di correnti e personali tra chi si erige a più garante e difensore nella difesa dei diritti dei lavoratori , ma in verità cadendo spesso nella
    tentazione di curare solo interessi di gruppo e personali.

    COMMA 22

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  4. https://www.cdt.ch/news/salari-piu-aldi-336333
    Possibile che dove non esiste il sindacato i lavoratori stanno meglio? Dobbiamo trasferirci tutti in Svizzera? Il costo della vita in Svizzera sarà pure alto, ma parliamo di salari e welfare di lavoratori di supermercati… Inimmaginabile da noi, sindacato, il nostro , contrario al salario minimo ma che non sa o non vuole affrontare il problema. Ma che la teniamo a fare la tessera?

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  5. Prove Generali -11 · Edit

    Venerdì 8 dicembre consiglio generale della femca di Sassari. Presente Michela Romano che interviene a nome del nazionale. È chiaro al mondo intero che queste sono le prove generali di integrazione in segreteria nazionale come prossima segretaria organizzativa e amministrativa. Il 5 dicembre invece rizzuto interveniva al posto di nora all’assemblea organizzativa Cisl. Prove generali di sostituzione della seconda con il primo non appena la sicula verrà chiamata dalla Fumarola. Insomma la femca si prepara al grande cambiamento. Ma con la garofalo che una volta promossa al confederale continuerà a telecomandare da fuori la federazione. E il declino della stessa continuerà, senza freni……

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  6. Appena Benaltro vede Marcolino in tutte le tv e sui giornali, chiede a uff stampa cisl e fim di poter “uscire” anche lui. Un segretario generale che fa dire ai suddetti: hai chiamato bentivogli, chiama anche il mio che sennò mi metti in difficolta. dovrebbe farsi qualche domanda.

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    1. Ti assicuro non sappiamo più chi c’era prima di questa segreteria, una differenza così abissale tra il presente e il passato, da non poter ricordare nulla di quello che c’era .
      Aggiungiamo , la pochezza di chi guidava prima si evince chiaramente nelle nuove occupazioni

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    1. I fimmini non cercano di andare a fare i segretari dei pensionati , quelli sono i benfimmini, come quello di Napoli che di memoria sindacale se ne intende , o quello della Puglia ancora attivo ma per poco .
      Bussano a tutte le porte Fnp ma su di loro la bolla papale è stata messa anni fa

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      1. la “bolla papale” ?

        il Papa ha lo stipendio da regolamento tal quale. Avrà tanti difetti il Vaticano ma non ha regolamenti “indicativi”.

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