Chi va avanti e chi perde tempo (con aggiornamento)

La commissione paritetica imprese-sindacati in Germania ha avanzato la proposta di portare il salario minimo orario a eur. 14 a partire dal 1 gennaio 2024, con un forte aumento rispetto ai 12 all’ora che erano stati fissati solo ad ottobre scorso. Questo perché, spiega la commissione paritetica incaricata per legge di proporre le modifiche al governo, l’aumento dei prezzi al consumo è stato forte e deve trovare una compensazione adeguata. Trattandosi di una proposta condivisa, è prevedibile che il governo la faccia propria.

Intanto in Italia c’è che dice che la via per aumentare le retribuzioni passa invece da fumose proposte di legge sulla partecipazione ai consigli di amministrazione (cioè da qualche poltrona per qualche sindacalista) e chi dice che ci vuole il salario minimo ma attraverso una legge sulla rappresentatività (che non c’entra nulla) e l’efficacia erga omnes dei contratti (mentre in Europa tutti hanno leggi distinte e non comunicanti sul salario minimo e sull’eventuale procedura di estensione dei contratti). Per non parlare di chi dice, senza ridere, che la soluzione ai problemi del lavoro si chiami ponte sullo stretto di Messina.

Ad ogni modo, noi siamo perché ognuno si possa fare la propria idea, quindi vi proponiamo due documenti.

Il primo è la verbosa proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, che trovate a questo link. Il secondo è un semplice depliant del ministero del lavoro tedesco che, in italiano, spiega cos’è il salario minimo tedesco e come funziona, che trovate a questo link. Così potete leggere i due documenti (per quello tedesco, scritto peraltro in un italiano migliore, bastano pochi minuti) e poi trarre da soli le conclusioni su chi sta andando avanti e chi resta fermo a parlare del nulla da decenni.

AGGIORNAMENTO 30 GIUGNO 2023 – Contrariamente alle anticipazioni, la commissione che deve proporre l’aumento del salario minimo si è divisa sulla proposta dell’aumento: contro il voto dei rappresentanti sindacali, l’aumento dovrebbe essere da 12 a 12,41 all’ora dal prossimo gennaio e a 12,82 all’ora dal gennaio 2025. Il voto decisivo è stato quello del membro neutrale, che decide in caso di mancanza di accordo.

Naturalmente il giudizio politico non cambia. E semmai c’è da notare la differenza di atteggiamento fra i sindacati tedeschi, che sostengono il salario minimo e ne perseguomo un uso forte, e quelli italiano, che non lo vogliono perché non lo saprebbero usare.

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11 Commenti - Scrivi un commento

  1. Contro il salario minimo ci stanno Governo, associazioni datoriali, sicuramente il nostro sindacato. Ma anche buona parte dell’opposizione che oggi per convenienza lo richiede ma in passato al Governo mica l’hanno preso in considerazione… L’hanno e continuano a prenderlo in quel posto solo i lavoratori. Ma si può continuare con questa ipocrisia mediatica e con le propagande inutili del nostro sindacato?

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  2. Dichiarazione della signora Lagarde:
    Lagarde ha comunque aggiunto che questa fase di va esaurendo, e ora siamo entrati in una seconda fase, in cui i lavoratori cercano di recuperare potere di acquisto chiedendo aumenti di stipendio. « Secondo le nostre ultime proiezioni – ha detto la presidente della Bce –, i salari dovrebbero aumentare di un ulteriore 14% da qui alla fine del 2025 e tornare pienamente in termini reali al livello pre-pandemico. Nonostante tale recupero delle retribuzioni sia già da tempo considerato nelle nostre prospettive di inflazione, l’effetto dell’aumento dei salari sull’inflazione è recentemente stato amplificato dalla minore crescita della produttività rispetto alle proiezioni precedenti, determinando un incremento del costo del lavoro per unità di prodotto».

    Con queste premesse, Lagarde ha confermato che a luglio la Bce alzerà di nuovo i tassi (portati al 4% a giugno), ha aggiunto che «è improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale sia in grado di dichiarare con assoluta certezza che il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto»
    E secondo lei in Italia recupereremo il 14% del salario perso con l’inflazione attraverso i rinnovi contrattuali? Forse in Germania ma se conoscesse i nostri sindacalisti certe affermazioni non le farebbe…

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  3. Tanto allo stradino non gliene fotte nulla del salario minimo, dell’ inflazione e nemmeno della partecipazione. La raccolta firme e la proposta di legge è solo un modo per far veder che fa qualcosa. Nella sua inerzia assoluta. Anche perché stanno montando i mal di pancia interni, a causa della sua immobilità e del tentativo di sovvertire il meccanismo di alternanza tra nord e sud che ha sempre caratterizzato la cisl sin dalla nascita. Lui punta alla Fumarola come suo sostituto che proprio settentrionale non è, facendo le integrazioni di segreteria a fine anno. Così i nuovi adepti e la nuova segretaria dovranno mandar giù il boccone di un altra meridionale a capo della cisl e per ringraziare lo stradino lo dovranno pure accompagnare alla guida della fnp. Se la proroga dei 67 anni non si fa e chi se ne frega. Lui ha già il piano B. È già pronto a salpare in sella alla federazione dei pensionati, pronto a telecomandare Daniela con il joystick per altri 12 anni

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  4. Resuscita Domaneschi, quello che garantiiì il clan nazionale, la nonna, petteni e company. La
    dignità vale meno di un posto da pensionato e una stecca di sigarette

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    1. garanzia di continuita’ per il nazionale e al contempo segnali di discontinuita’ per la Lombardia, preparano un cappotto agli uomini di Duci

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  5. Secondo un sondaggio pubblicato sulla Stampa, i problemi che gli italiani considerano più urgenti sono nell’ordine:
    L’inflazione e l’aumento dei prezzi al 57%
    Le tasse alte al 29%
    Liste di attesa sulla sanità 22%
    Guerra 21%
    Immigrazione 20%
    Illegalità ed evasione fiscale 19%
    Mancanza visione per i giovani 14%
    Sicurezza 13%
    Fondi Pnrr 12%
    Lavoro 12%
    Altro 38%
    Fatta naturalmente la tara al sondaggio e con l’incognita di non sapere cosa comprende la voce “altro”, si potrebbe valutare la coerenza delle azioni sindacali con le preoccupazioni degli italiani e quindi, in larga parte, anche dei lavoratori e dei pensionati.
    Ebbene in questo periodo il sindacato dapprima unitariamente poi ognuno con armi diversificate ( CGIL con grandi manifestazioni alle quali secondo me sbagliando Cisl e mi pare UIL non hanno partecipato) ha protestato in piazza per i ritardi sulla sanità, per la lotta all’inflazione e per la tassazione. Questo è sicuramente in linea con le aspirazioni dei cittadini. Ma la Cisl fa di più e investe molte forze e impegno su una proposta di legge sulla partecipazione per la quale raccoglie le firme. Ne bastano 50000 e onestamente non è difficile trovarle. Più difficile sarà invece far si che questa proposta vada avanti in Parlamento a meno che, dopo l’apprezzamento pubblico e appassionato delle politiche di Salvini e soci di cui si è reso protagonista Sbarra, questi non speri in un appoggio governativo e/o parlamentare decisivo della destra !
    Tra l’altro questo problema della partecipazione sia pure importante, come si osserva guardando il sondaggio, non è in testa alle preoccupazioni degli italiani e così proposto, cioe’ da un solo sindacato, rischia di innescare in seguito l’ennesima guerra di religione tra sindacati.
    Infine non riesco a capire perché invece, tenendo conto dell’interessante convergenza tra le forze politiche di opposizione per quanto riguarda il salario minimo, non si sia cercato di avanzare proposte sindacali da inserire nella più complessiva proposta.
    I contratti pirata si possono sconfiggere con il salario minimo, su quelli firmati da CGIL CISL UIL sarà loro compito fare si che il livello salariale e le condizioni generali rimangano migliori.

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    1. In Francia la Cfdt prima confederazione sarà guidata da una dirigente di 46 anni.
      In Italia abbiamo i sessantenni alla guida delle categorie. Chi va in pensione va ad intasare enti e fnp.
      Ma non avete una vita ?

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