La stanza per la nonna

“Ora potrò ritirarmi a fare la nonna”, aveva detto, più o meno letteralmente, nelle interviste la signora Anna Maria quando aveva annunciato le dimissioni da segretario generale della Cisl lasciando il posto al più anziano segretario generale che la Cisl abbia mai eletto (Carniti aveva mollato prima di arrivare a cinquant’anni, “Lui” è stato eletto dopo i sessanta).

Ma, si sa, c’è nonna e nonna. E c’è modo e modo di fare la nonna pensionata. Per questo, quando si è sparsa la voce che il consiglio generale della Cisl stava per affidarle un importante incarico per il coordinamento dei servizi, o qualcosa del genere, erano stati in pochi a stupirsene. Perché la nonna Anna Maria non è una di quelle che si lasciano rinchiudere in quale struttura per anziani; più plausibile sembrava un po’ a tutti che per lei fosse in preparazione una stanza nella Cisl, forse allo stesso civico 21 di via Po a Roma. Una stanza e, ovviamente, un compenso. D’altro canto lei i suoi conti li sa fare: lasciando la Cisl prima di quel che era tenuta a fare, lei ci avrebbe rimesso un po’ di soldi, quindi per convincerla a mollare le sarà stato promesso qualche compensazione economica. E per giustificarla, ci vuole un incarico, necessario o meno all’organizzazione che sia.

Anche lei, con Raffaele Bonanni (il suo maestro, come disse il giorno che venne eletta) fece così: lui si fece da parte all’improvviso, ma lei gli garantì una compensazione attraverso la nomina all’allora inesistente incarico di presidente del centro studi di Firenze. Poi uscirono sul Fatto quotidiano le polemiche sulla pensione di Bonanni, e lui si dimise dall’incarico, Ma non dal relativo compenso.

Insomma, i segretari generali della Cisl oggi sono un po’ come gli allenatori di calcio: se hanno un contratto di tre anni e dopo uno vengono esonerati per gli scarsi risultati, bisogna continuare a pagarli per altri due.

Solo che poi, tornando alla nonna genovese, dell’attesa nomina la delibera del consiglio generale del 1 giugno non porta traccia. Almeno fra i documenti che abbiamo potuto consultare non se ne parla. E la delibera si limita a confermare le decisioni già prese sull’iter congressuale (che a “Lui” serve il più lento possibile).

Insomma, la stanza per la nonna a via Po 21 non sarebbe ancora pronta. Staremo a vedere, perché lei non è certo tipo da mollare. E d’altra parte, come potrebbe non trovare un posto per la nonna della Cisl proprio “Lui”, che ai legami di parentela ha dimostrato di essere molto sensibile?

“Lui” che una collocazione ai suoi la trova sempre?