La Cisl svolta su sé stessa

Un commento che ci è arrivato sulle conclusioni dell’assemblea di Riccione osserva che la rivoluzione annunciata si è fermata agli annunci.

Anche noi abbiamo avuto la stessa impressione. Ma non è che ci aspettassimo niente di diverso. E poi non è che il problema della Cisl fosse veramente il limite dei mandati (che dovrebbe passare a tre; mentre in precedenza erano tre) o ripristinare il limite di età a 65 anni per tutti (per chi non se lo ricordasse, il limite a 67 era stato alzato solo per Bonanni e per Cianfoni perché a Bonanni serviva averlo a garanzia dello scioglimento della Fai nella Filca; ora che il limite più alto non serve più, può essere rimesso a 65). E quanto alla trasparenza sulle retribuzioni, abbiamo capito che neanche il segretario generale sa bene quanto guadagna (“credo 5200”; a certe cifre si fa fatica a tenere il conto…).

Forse chi parlava di svolta aveva fatto credere (a chi ci aveva creduto) in un rinnovamento non fatto di decisioni tecniche o di aggiustamenti formali, ma in qualcosa di più alto, o più profondo. In una riflessione autocritica (perché è stato possibile che ci fossero casi di arricchimento, fossero stati anche solo “due o tre”? Perché nessuno ha controllato i redditi dell’ex segretario generale e della segreteria? Perché nessuno si è assunto la responsabilità di quelle decisioni?) e non della stantìa autocelebrazione del tipo “noi siamo la Cisl e non sbagliamo mai”.

Invece la svolta, come ci ha scritto un altro commento, rischia di essere a 360 gradi. Nel senso che fai un giro su te stesso, torni al punto di prima e non hai cambiato nulla.

Quanto al codice etico, che non c’è ancora, sappiamo che sulla sua aplicazione vigilerà la CIsl-Probiviri. E quindi sarà un modo per mettere in mano a Via Po 21 uno altro strumento di controllo (ma diciamolo pure: di ricatto) sulle strutture periferiche. Perché la Cisl-Probiviri poi dà sempre ragione al più forte, anche a costo di calpestare sia l’etica che il diritto. E la verità dei fatti.

Nel 100 per cento dei casi.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Per la precisione il limite dei 67 anni è stato votato all’unanimità dal primo consiglio gen.
    un minuto dopo la conclusione dell’ultimo congresso per Bonanni, Cianfoni,Scrima e Gigli.
    All’unanimità .All’unanimità con baci e abbracci per una norma ad hoc ,in primis dall’attuale segretario generale,dalla segreteria uscente e entrante.
    Ora che Bonanni, Cianfoni, Scrima e Gigli per ragioni diverse non ci sono più ,tutto rimane come prima, ovvero non è cambiato nulla, dimenticando che la norma tanto vituperata la avevano voluta tutti. La memoria e il trasformismo della memoria.
    Non è cambiato nulla , tutto è rimasto come prima, tanto rumor per nulla.
    I mandati ora vanno rispettati anche a costo di commissariamenti sempre votati all’una-
    nimità. Come? Come alla SLP dove il segretario gen Petitto conclude i suoi mandati
    e alla richiesta del consigli gen . di un reggente viene nominato il segretario generale
    Anna Maria Furlan che un minuto dopo nomina sub reggente Petitto che continua di
    fatto a fare il segretario. Il nuovo modo di far rispettare le regole.
    Non è cambiato nulla , ma solo il traformismo delle regole.
    Il trasformismo.
    Fausto Scandola ha ampiamente documentato che non si trattava solo della retribuzione
    degli ultimi anni di Bonanni , ma di tutti i componenti della segreteria Bonanniana e dei dirigenti di importanti Federazioni e Associazioni, ma nessuno ha avuto nulla da dire
    o chiedere seppur timidamente, anche se si trattava del gruppo dirigente Cisl, non
    di qualche , pochi dirigenti! Del gruppo dirigente.
    Forse un buon bagno purificatore con un congresso straordinario dove tutti coloro
    che negli ultimi 5 anni non hanno rispettato le regole non fossero candidabili
    potrebbe essere l’avvio di un vero rinnovamento generale, ma l’unanimità
    dell’organizzazione ha preferito e scelto il percorso segnato dall’ipocrisia.
    L’ipocrisia e il trasformismo.
    Ora solo le iniziative degli associati, lavoratori e pensionat i, delegate e delegati
    potrebbero rinnovare la Cisl.
    Da lì partire per coloro che hanno e credono nei valori reali della Cisl.

    Con fiducia ,

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  2. All’interno ormai non puoi più fare niente.
    Dobbiamo uscire sui giornali ma ancora meglio denunciare i dirigenti che hanno truffato o che si sono appropriati indebitamente fregando anche lo stato.
    VI ricordate la Dc tanti di noi c’erano, solo l’esterno ha portato al cambiamento che poi purtroppo visto lo schifo che c’era ha voluto dire la chiusura.
    Ma questi non hanno lavoro, se vanno via chi li prende.
    La Furlan ha uno stipendio di 1300 euro cosi come altri e in 4 sono dipendenti Cisl, pensate che qualcuno gli assuma a oltre 100 mila euro.
    Presentiamo querela.
    buon lavoro

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