Mi (il commissario ringrazia)

Il dottor Sbarra dell’Anas ha scritto, in qualità di commissario della Fai, una breve ma intensa lettera di ringraziamento ai segretari regionali. In primo luogo “per la preziosa collaborazione, che mi avete offerto” in occasione della (breve, e non particolarmente intensa) conferenza di Fiuggi, e poi “per il sostegno e il contributo di idee e riflessione che avete dato nel corso del dibattito”.

Dall’esterno, è difficile dire quale sia stato questo “contributo di idee e di riflessione”. Nel senso che sicuramente c’è stato, ma se uno va a vedere sul sito della Fai ci trova uno “speciale” dedicato ai lavori di Fiuggi che contiene:

1) il testo della relazione di Sbarra;

2) due comunicati stampa di Sbarra, uno sull’inizio e uno sulla fine dei lavori che ripetono le stesse cose della relazione;

3) un articolo di Conquiste del lavoro che riporta cosa ha detto Sbarra;

4) un link ad un’intervista a Sbarra, sul canale Youtube della Cisl, che ripete le stesse cose;

5) un resoconto sui lavori che abbiamo letto sperando di trovare qualche elemento sul dibattito; e che invece ripete per quattro pagine quel che ha detto Sbarra;

6) il testo del documento finale che approva la relazione di Sbarra.

Il tutto preceduto da un’ampia sintesi delle cose dette da Sbarra. Solo fra le foto, oltre a quelle di Sbarra, ce n’è una che testimonia la presenza a Fiuggi di qualcuno che non fosse Sbarra.

Ora, non dubitiamo che i nostri amici segretari regionali avranno detto la loro; qualcuno, lo ricordiamo bene dai tempi in cui la Fai non era commissariata, era capace di dare un contributo critico al dibattito. E ognuno portava qualche specificità legata al territorio di provenzienza o ad esperienze particolari.

Purtroppo l’immagine trasmessa all’esterno non dice nulla di tutto questo. L’impressione che si ha, giusta o sbagliata che sia, guardando il sito Fai è quella del solito coretto “battiam battiam le mani, arriva il commissario”. Che, dopo un anno di commissariamento, oltre ad essere poco dignitoso è insopportabilmente stucchevole.

Ma la verità della situazione è tutta riassuna in un “mi”.

Il dottor Sbarra dell’Anas ringrazia, in veste di commissario della Fai, per la collaborazione “che mi avete offerto”. Non per la collaborazione di tutti al lavoro comune, ma a lui in persona. Ed ai suoi disegni.

Perché con lui non esiste la possibilità di un rapporto politico: o sei con lui o sei contro di lui. O gli obbedisci o sono cavoli tuoi. Una logica personalistica e feudale che è ontologicamente il contrario della logica collettiva e solidale di qualsiasi sindacato (infatti lui si è rivelato essere ontologicamente il contrario di un sindacalista quando ha privato del sostentamento le famiglie di lavoratori della Fai che non erano “con lui”).

Ma il problema, ormai non è più lui. Il problema è se nella Fai c’è ancora qualcuno che si ricorda di fare il sindacato ragionando con il noi, e non con il “io, me e me stesso”. Sia fra chi comanda che fra i “preziosi collaboratori”.

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