Sbarra Luigi (Fai-Cisl): zero

Circa un mesetto fa, il sito wired.it, che fa capo al gruppo editoriale Condé Nast, ha pubblicato una mini-inchiesta di Cristina Da Rold dedicato al tema degli stipendi dei sindacalisti italiani.

E’ stato chiesto ai sindacati di categoria aderenti alla Cisl, alla Cgil, alla Uil e all’Ugl di dire quanto guadagna al mese il loro segretario generale. Su una settantina di organizzazioni, afferma l’autrice dell’articolo, “solo una federazione su cinque ci ha già inviato senza problemi i suoi dati, mentre qualcun’altro ci ha risposto che se ne sta occupando”.

Viene pubblicata anche una tabellina con i dati di 13 dirigenti: l’unico della Cisl che risponde è Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, che guadagna 2.660€ al mese (importo netto in busta paga a gennaio 2015).

 

 

wired

Per la Fai, che evidentemente non ha fatto sapere nulla, la risposta ve la diamo noi: Luigi Sbarra, commissario che si comporta come fosse un segretario generale legittimato dal congresso e dal voto degli iscritti alla Fai, prende 0,0€; almeno per la sua opera nella Fai. Come segretario confederale, è infatti retribuito e spesato dalla Cisl (non sappiamo quanto, e qui non ci riguarda), e come commissario non può disporre del patrimonio della struttura commissariata (lo vieta il regolamento di attuazione dello statuto, art. 38, comma 1). E altrettanto vale per i suoi aiutanti arrivati da Via Po 21, come l’immancabile Manca che lo segue ovunque.

Non che abbiamo visto la sua busta paga (lo scriviamo a beneficio degli avvocati, come quello che una volta ha insinuato che un documento pubblicato su questo sito, la lettera dello scandaloso Scandola alla Furlan, potesse essere frutto di qualche ricettazione), è che le regole sono quelle, e non abbiamo motivo di dubitare che siano state scrupolosamente rispettate

Certo, se ci si chiede se la stessa persona prende qualche compenso collaterale, ad esempio da quando si è fatto eleggere presidente della Fondazione Fisbafat che ora si chiama Fondazione Fai Cisl-Studi e ricerche, e se la stessa cosa vale per l’immancabile Manca, da lui fatto nominare segretario amministrativo della stessa Fondazione, su questo non ci sono regole e non possiamo indovinare come stanno le cose. Del resto, come abbiamo visto, lui le regole le ha fatte cambiare subito anche per sopprimere il collegio dei revisori dei conti (fino a provocare la reazione della prefettura di Roma).

Ma l’importante, come dice lui stesso quando c’è da fare la morale agli altri, è “l’impegno alla trasparenza, alla cristallina gestione delle risorse“.
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