“Con somma soddisfazione”, il commissario comunica alle strutture della Fai che il Tribunale di Roma non ha accolto il nostro reclamo.
Niente da obiettare; solo ci colpisce una certa enfasi, che ricorda quella di annunci non meno importanti (“annuntio vobis gaudium magnum…“) e che lo porta a scrivere che nulla gli ha dato più soddisfazione in vita sua (questo è il significato italiano dell’aggettivo “sommo“).
Ci permettiamo di sperare per lui che non sia proprio così, che la vita gli abbia riservato un paio di cose più belle di questa. Altrimenti dovremmo ritenere che quel suo “atteggiamento o comportamento deciso, risoluto o anche aggressivo” andrebbe interpretato in chiave psicologica, come bisogno di rivincita verso il mondo.
Ma questo ora non ci interessa. Ci interessa piuttosto il fatto che altre vicende non gli stanno riservando altrettanta soddisfazione. Ad esempio, i probiviri del Veneto, che invece di espellere Scandola gli hanno fatto solo un richiamino; col risultato che ora il fastidioso pensionato veronese pone a tutti il problema di quanto si guadagna ad alti livelli (a proposito, il commissario moralizzatore degli altri quanto guadagna all’anno? Perché non gioca d’anticipo sulle polemiche populiste e ce lo fa sapere?). O la Fondazione Fai Cisl-Studi e ricerche. Il cui sito è da diverse settimane mesi “in costruzione” (con questo caldo? Chissà che sudate!) e ancora non si vede la fine dei lavori.
Ma forse per finire la costruzione (un’altra Salerno-Reggio Calabria?) bisogna aspettare che arrivino i soldi, quel cinque per mille che finora è stato sostanzialmente l’unico oggetto delle iniziative della fondazione già Fisbafat sotto l’attuale presidenza (a parte licenziare un padre di famiglia per rappresaglia).
La domanda a questo punto è: dal cinque per mille, e dalla fondazione che lo deve ricevere, arriveranno somme soddisfazioni o profonde delusioni per il commissario? O magari qualche problemino imprevisto?
Per festeggiare questa “somma soddisfazione” cosa avrà fatto? Probabilmente avrà invitato un po’ di ammici in uno di quei ristoranti che piacciono a lui, dove le bottiglie di champagne non si stappano ma si aprono con la sciabola. Niente da dire, purché il conto lo paghi di tasca sua.